In questo post ci siamo soffermati ad analizzare quali sono i principali monumenti della Giordania se ci atteniamo a ciò che mostrano le loro banconote. E il risultato è molto interessante. Non a caso, le banconote di un Paese hanno molto valore: logicamente, un valore economico, ma se le si guarda con calma, hanno anche un importante valore simbolico. In essi, la Banca Centrale competente include i principali elementi dell’identità del paese: caratteri, fauna, flora e anche monumenti di interesse, che i turisti possono incontrare durante i loro viaggi.
Tipi di banconote: elenco e descrizione
Come forse saprai, la valuta ufficiale in Giordania è il dinaro giordano, emesso dalla Banca Centrale di Giordania. Il raggruppamento dei dinari si traduce in 5 diversi tipi di banconote:
- 1 dinaro
- 5 dinari
- 10 dinari
- 20 dinari
- 50 dinari
Il suo design è distribuito sul davanti e sul retro. Di seguito elenchiamo gli elementi rappresentati, in base alle serie uscite dal 2022.
1 dinaro: un cenno alla natura autoctona
La banconota da 1 dinaro è l’unica che non include alcun monumento, né storico-artistico né naturale. Mentre il dritto mostra la figura di Husayn ibn Ali (re chiave e sovrano durante la ribellione araba), il rovescio dà tutto il risalto al ciuffolotto del Sinai (Carpodacus synoicus), considerato l’uccello nazionale della Giordania. Il suo habitat naturale è il deserto e può essere avvistato in modo relativamente facile a Petra e nel Wadi Rum.
5 dinari: Petra
La protagonista principale delle banconote giordane da 5 dinari è (con il permesso di Abdullah I, re dell’indipendenza giordana) Petra. Questa destinazione, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e vera e propria attrazione turistica per migliaia e migliaia di turisti, appare sia sul fronte che sul retro. Nel caso del dritto, l’intera facciata del Tesoro, la sua costruzione più simbolica. E nel caso del rovescio, un dettaglio ingrandito della struttura semicircolare di detto Tesoro.
10 dinari: Qusayr ‘Amra e Amman
Su questa banconota coesistono due diversi monumenti al dritto (dove compare la figura del re Talal bin Abdullah) e al retro. Nel caso del Dritto, il prescelto è stato Qusayr ‘Amra, uno dei castelli del deserto situati nella parte orientale del Paese: il suo pregio risiede nella sua antichità, in quanto risale all’VIII secolo, ai tempi dell’Islam primitivo, ma anche alla rarità dei suoi affreschi, uno dei pochi esempi di arte figurativa nel mondo islamico.
Al rovescio è facilmente riconoscibile il Teatro Romano di Amman, vero e proprio simbolo turistico della capitale del Paese, nonché uno dei meglio conservati di tutto il Medio Oriente, a dimostrazione dell’importanza che questo territorio acquisì per quella civiltà.
20 dinari: Moschea di Re Hussein e Wadi Mujib
Al dritto di questa banconota, il protagonista è Re Hussein bin Talal. Non solo perché compare la sua figura, ma anche la sagoma della moschea costruita in suo onore ad Amman, la più grande dell’intero Paese. Al rovescio, invece, c’è un paesaggio di Wadi Mujib, uno dei gioielli naturali del paese, per essere una Riserva della Biosfera attorno a un burrone fluviale che ha generato una grande biodiversità, oltre che attività avventurose.
50 dinari: Gerusalemme e Wadi Rum
Infine, la banconota più preziosa, sul cui dritto compare l’attuale re Abdullah II, si possono vedere due diversi paesaggi. Al rovescio, le celebri sagome dei Sette Pilastri della Saggezza, nel deserto del Wadi Rum. E al Dritto, dietro la figura del re, si vede lo skyline della Spianata delle Moschee di Gerusalemme, che non si trova in Giordania ma la cui custodia religiosa ricade proprio alle autorità di questo Paese.